martedì 16 settembre 2008

... e rimasero in tre...

martedì 16 settembre 2008
E mancato agli affetti dei suoi cari (ma anche a noi 'pinkfloydiani' duri e puri) Richard Wright, tastierista dei Pink Floyd.
Fondatore del gruppo insieme a Mason e Waters, è stato l'unico che NON ha mai saltato un concerto dei PF.
Gran tessitore di atmosfere (e sperimentazioni anche al limite del sopportabile), è sui suoi tappeti sonori che gli assolo chitarristici di Gilmour e la voce di Waters si sono innestati, diventando immortali.
Alcune sue 'perle'? beh, allora: l'organo in 'Atom heart mother'; l'hammond di 'Echoes' e 'A sourceful of secrets'; il pianoforte in 'Us and them'; e le distorsioni industriali di 'Welcome to the machine', dimenticata (?) perla dell'album 'Wish you were here'.
Vi posto un estratto dal loro 'live in Pompeii' - forse l'apice della loro grandezza, tra sperimentalismo e (prime) sofisticazioni sonore - in cui le qualità musicali di Wright si esprimono al meglio. (coda di 'A sourceful of secrets')


voster semper voster

1 = qualcosa da dire?:

Anonimo ha detto...

Ciao, complimenti x le belle parole su Wright.
Anch'io l'ho ricordato nel blog di un amico di cui allego il link.
Senza la sua tastiera non ci potranno essere più i Pink Floyd.
Ciao Rich.

 
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