lunedì 12 maggio 2008

last supper (supper's ready...)

lunedì 12 maggio 2008
Una decina di giorni fa, approfittando dell'assenza della Ninna ('rapita' per tre giorni dai nonni sul lago), mi sono permesso (con Carolina e un paio di amici) una uscita culturale liberatoria... almeno così credevo, e ho visitato l'installazione di Greenaway sull' Ultima Cena leonardesca alla sala delle Cariatidi.
Bene, o meglio, male... mi aspettavo di più!
Sono stato un ammiratore (e a volte fan) dell' eclettico regista (e altro) inglese circondato da tempo da un'aura di mistico creatore d'arte... insomma da lui mi aspettavo uno spettacolo mozzafiato.
Invece no, e ora vi spiego il perchè.
Il nostro riproduce esattamente nella Sala delle Cariatidi il refettorio di S.M. delle G., dimensioni, altezza, proporzioni... e fin qui tutto bene e affascinante; colloca al centro del refettorio - posta per il lungo della sala - una tavola imbandita di un bianco immacolato, bianca la tovaglia, bianche le stoviglie, i bicchieri financo il pane... in modo che i visitatori si collochino ai lati, come dei commensali... bello e suggestivo; poi parte il tutto... e il tutto si sgretola!!!
Mi aspettavo un racconto, commenti, voci, musica, suoni, rumori, come aveva già fatto con la Ronda di Notte di Rembrandt al Rijskmuseum di Amsterdam (con pioggia, rumori di spade, latrare dei cani ecc.)... e invece nieeeeente, solo una musica in sottofondo (e neanche una di quelle di Nyman, che tra l'altro avevano un tempo fatto la fortuna di entrambi), gran gioco (notevole) di luci sul Cenacolo che però a tratti mi facevano pensare a quelle tragiche, orrende riproduzioni in terracotta del capolavoro Vinciano che si possono vedere a volte a casa di qualcuno...

Mentre sulla parete opposta venivano proietta dei dettagli moooolto ravvicinati di altre opere leonardesche e dello stesso Cenacolo, mah.
Ma la cosa più deludente è proprio la tavola imbandita al centro... uno si aspetta cose interessanti, chessò... proiezioni di vettovaglie, decori, testi, immagini e invece nieeeente... solo una illuminazione monocromatica 'temporizzata' della serie 'TUTTO ROSSO' oppure 'TUTTO VERDE' o 'TUTTO BIANCO' senza un vero perchè; anzi, a pensarci bene, mi faceva pensare a uno dei trend più inutili e 'fuffosi' che va tanto di moda nell'ambiente bagno: la mitica cromoterapia, che consiste nel fare la doccia (o la sauna, per i più ricchi e fichetti) avvolti da un'inutile luce blu, rossa, verde a secondo dell'umore (mai che ci sia una volta la possibilità di settare le cose su rabbia - 'sono incazzato nero').
Dal 'Re della multimedialità e del cinema 'multitasking' (urca) mi aspettavo ben altro...
Ma non poteva magari accedere a quella inteminabile serie di citazioni dell'Ultima cena sparse in giro per la rete? sarebbe stato interessante, ironico e assolutamente non autoreferenziale (e magari a Sgarbi sarebbe anche piaciuto...)


Per fortuna che poi la serata è finita in bellezza (come sempre) con una salutare e rinfrancante cena da Dongiò...

voster semper voster

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