lunedì 7 luglio 2008

gli sms di TIM...

lunedì 7 luglio 2008
Devo essere sincero: solitamente sono alquanto distratto quando in tv passa la pubblicità... ma alcune campagne di telefonia mobile sono efficaci e divertenti, soprattutto quelle 'a episodi' (penso a Aldo-Giovanni-Giacomo per Wind o il vigile-De sica per Tim di qualche tempo fa)... l'altro giorno invece, meno distratto del solito, ho guardato - non visto, proprio guardato con attenzione - la pubblicità Tim che promuove la 'maxi tim qualchecosa' (credo si chiami così) che permette di inviare un tot di sms gratis quest'estate.
La conoscete? ve la ricordate?
Dunque: location, (oramai si dice così) campeggio di hippy-fattoni-ubriaconi-barboni-basettoni-capelloni (bel cliché...) di un raduno rock (così sembra) che si svolge in una... discarica (così sembra, altro bello stereotipo);
Primo messaggio di Tim: i raduni-festival rock sono tutti così, feccia e lerciume.
Stacco; una ragazza con vestitone a fiorelloni (bel cliché...) invia un sms e uno dei 'fattoni' lo legge: diventerà padre e lo comunica a tutti urlando e saltando fra la spazzatura. Peccato che poi la stessa ragazza invii lo stesso messaggio a tutti gli altri componenti del campeggio, e anche a un poliziotto... ah, ha, ha che diverteeeente!
DIVERTENTE???
Secondo messaggio di Tim: non solo nei festival rock si professa il libero amore (che bel cliché...), ma una ragazza che rimane incinta non sa neanche chi è il padre, tanto ci ha dato dentro!
Ergo (Terzo messaggio di Tim): LE RAGAZZE SONO TUTTE PUTTANE! Bello eh? complimenti al cre-ativo di Tim...
Ora voglio inviare io un messaggio a quelli di Tim (o meglio un sms): 'mavffncl :-0'
(lo avete tradotto? vi faccio lo spelling: mavaffanculo!)

voster semper voster

3 = qualcosa da dire?:

sinistralirica ha detto...

No, non mi sembra che il messaggio sia "le ragazze sono tutte puttane". E' uno spot sapiente dal punto di vista fotografico (luci, casting, costuimi..) che ci riportano in pieno '68, negli Usa, nel clima (e nel climax) di Woodstock. Quindi: libero amore, liberi tutti, libero il mondo, la grande utopia della comune, della coppia non coppia, più che della puttaneria delle donne. Una grande ingenuità (quegli anni generosi) destinata a diventare ben presto merda e merce negli Usa e sangue e bombe da noi.
Un'operazione comunque fallimentare quella di Tim: io (56 anni) non mi riconosco. Mia figlia (23) guarda e, al terzo passaggio, esclama: "Ancora?!?!". Tu (35 se non sbaglio) ti indigni (beato te che ci riesci ancora...). Fallimentare perchè la pub come dicono in Francia, quel tipo di pub, è morto e sepolto. Finita. Kaput. Come la nostra democrazia, temo.

davipedri ha detto...

vero Sinistralirica, è più 'Woodstock' che 'Roskilde'... et pourtant, se tu (che hai vissuto quegli anni), tua figlia (che ne ha molti meno e non conosce quella realtà) e io (che comunque sono 39, gli anni e mi indigno perchè li ho comunque vissuti di riflesso, e di riflusso...) non ci riconosciamo in quelle immagini ci sarà un perchè... e poi è ovvio che il messaggio di Tim non è direttamente quello che dico; io lo leggo però proprio così. Ogni generazione la sua chiave di lettura!
voster semper voster

nandina ha detto...

"Muore il mercato per autoconsunsione"

Sono proprio distratta io... perchè non avevo capito bene la dinamica dello spot.
L'estetica è quella "vintage" degli anni 2000 che vorrebbe ricordare, ma non ci riesce un passato che i ragazzini non hanno vissuto nemmeno di riflusso nè di riflesso, quindi la guardano come io (che cmq di anni ne ho quasi 31) guarderei uno spot ambientato alla fine degli anni '50 (puro cinema!).
Libertà, modernità, comunicazione libera e inutile,, ok, ma che ciascuno ci veda un po' il messaggio che vuole (anche le donne tutte puttane e i "ggiovani" tutti fattoni)... così il target si allarga, che via, ormai gli SMS li mandano anche le nonne...

E quindi la TIM qualcosa è riuscita a fare, a farci parlare di questo spot (io che mi chiedevo "che cazzo vuol dire?", sinistralirica che "vede la fine" anche in questa estetica e tu che ci leggi lo specchio di un moralismo strisciante).

 
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