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mercoledì 21 luglio 2010

AAA vendesi

mercoledì 21 luglio 2010 0
Se siete interessati al 'mattone' sappiate che a ottobre potete comperarvi questo; non fumatori, non bevitori, referenziati; astenersi perditempo.

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martedì 13 luglio 2010

astenersi perditempo

martedì 13 luglio 2010 0
Una volta per visionare una palazzina in costruzione si ricorreva al 'plastico' ovvero il modello in scala; poi ci furono i rendering (ovviamente lo strumento digitale permetteva anche viste realistiche degli interni); ora la realtà virtuale (e il web 2.0) ci ha fatto fare un passo in avanti (a quando il 3D?). Ma che uno debba sborsare 5000 'n'euri (cinquemila!) per poter visionare un appartamento virtuale mi sembra eccessivo (e immorale...)

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mercoledì 10 marzo 2010

Magùt

mercoledì 10 marzo 2010 0

Uso alternativo dei mattoncini del Lego: al posto di malta, boiacca e mattoni (veri).

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giovedì 18 febbraio 2010

mangiarsi Manhattan

giovedì 18 febbraio 2010 0
Ovvero: quanto terreno (coltivabile e per allevamento) ci vorrebbe per sfamare tutti gli abitanti di Manhattan?
Eccellente esercizio di stile (olandese).



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lunedì 1 febbraio 2010

Amerika II

lunedì 1 febbraio 2010 0
Ah, no. C'è una terza cosa a cui penso: il drugstore-supermarket.
Altra bella selezione di immagini QUI e QUI.
(grazie a "Roadsidepictures" per le belle collezioni su Flikr...)



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Amerika

Io, quando penso all'America (nel senso degli Stati Uniti), penso a due cose:
New York e i motel.
Perchè ritengo che entrambi siano gli archetipi della vita statunitense: la grande città dove chiunque può riuscire; e il viaggio in un paese interminabile, in cui puoi passare ore e ore al volante su una strada dritta come una fucilata senza incrociare nessuno.
E allora penso al Cinema americano, che ha fatto di queste lande desolate il naturale sfondo per film epici fatti di fughe e sotterfugi, da 'Thelma & Louise' a 'Duel'... come in un romanzo di Paul Auster.
Una bella selezione di foto (e cartoline d'epoca) di Motels americani la potete trovare QUI.
Mentre QUI ci sono gli interni.

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mercoledì 23 dicembre 2009

l'architettura è un fumetto

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Comma22, editrice di fumetti e graphic novels, fa uscire questo straordinario libercolo (mica tanto libercolo, sono comunque 160 pagine!) dove vengono raccolte e narrate numerose case contemporanee tra le più disparate e stranianti (due, massimo tre pagine per ognuna) in stile fumettoso coloratissimo un po' incerto, tra Vincino e Gipi (QUI un breve sfoglio).
Ansia da regalo? Forse questo fa per voi, per tutti voi (oh, io me lo sono comperato per me medesimo).

auguri

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lunedì 14 dicembre 2009

filotto

lunedì 14 dicembre 2009 0
...E fanno tre.

Dopo il Louvre-Parigi (insomma, quello vero) e la dépendance ad Abu-Dhabi a opera di Jean Nouvel (in costruzione), una nuova sede del museo parigino vedrà la luce a Lens nel Nord-Pas-de-Calais (in piena zona mineraria) tra città-giardino operaie (di rara, struggente bellezza, ne ho 'visitate' alcune durante uno dei miei viaggi da amici della zona), Terrils (le montagne di scarti minerari che punteggiano l'intera regione, partimonio UNESCO) e Beffrois (le Torri campanarie fiamminghe, anche loro patrimonio UNESCO).

E noi litighiamo ancora per la risistemazione di Brera e il trasferimento dell'Accademia...

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giovedì 10 settembre 2009

un passo indietro, due avanti

giovedì 10 settembre 2009 0
Ben venga (???) la crisi se serve almeno a ridurre sprechi, eccessi e... cemento.
Ero molto scettico nei confronti dell'Expo 2015, che temevo potesse diventare uno scatolone vuoto (ma fatto di cemento!) e concepito con spirito Ottocentesco.
Il nuovo masterplan di Boeri (e altri) lo trovo invece concettualmente bello, e ardito.
Come sempre (o quasi) mi capita, sono in piena sintonia con quanto espresso da Michele Serra, su Repubblica di oggi:

"Sull'Expo di Milano grava la parola 'ridimensionamento'.
Il piano (sulla carta molto bello) presentato dagli architetti prevede orti, acque, luci, vetri, verde, spazio, cascinali restituiti alla città, ma pochissimo cemento. Essendo il cemento l'unità di misura del Moderno - anche se è un Moderno che puzza di muffa - le autorità preposte si sentono punte nell'orgoglio da quella parola - ridimensionamento - che metterebbe in discussione la grandeur progettuale meneghina. Né l'opposizione, almeno per adesso, mostra di sapersi distinguere: dice anche lei 'ridimensionamento', e lo dice come capo d'accusa.
Ci sarebbe piuttosto da festeggiare. Di ridimensionarci avremmo bisogno un po' tutti, chi più chi meno. Ridimensionare ambizioni, presunzioni, impatti, progetti, spese, megalomanie, pretese, apparenze. Fare finalmente di necessità virtù, mettere la museruola agli appetiti insaziabili degli speculatori, concentrarsi sui vuoti piuttosto che sui pieni, godersi gli spazi senza l'ansia di riempirli (horror vacui). Ma forse quella del ridimensionamento è una scommessa troppo moderna per la vecchia Milano. Né il centrodestra, con il leader non ridimensionabile che si ritrova, sembra attrezzato per cogliere la novità."

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lunedì 27 luglio 2009

state scherzando, vero?

lunedì 27 luglio 2009 0
Onestamente, non riesco a capire se questi qui stanno prendendo in giro la gente, o se fanno sul serio...

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venerdì 10 luglio 2009

Miiiiticoooo Expo

venerdì 10 luglio 2009 0
Ho appena letto la lettera, retorica e inutile, del ministro Bondi sul Correre di oggi a proposito della creazione della 'Grande Brera' -nel senso del museo, non dell'Alfa- in occasione dell'Expo.
Non so perchè, ma io sono diffidente 'a pelle' nei confronti di coloro i quali definiscono 'mitico' qualsiasi cosa, dal concerto di Woodstock alla direzione del Corsera di Luigi Albertini (Bondi dixit, riga sei), così come diffidavo dalla rucola negli anni Ottanta o dal Sushi-Restaurant nei Novanta.
Ma perchè si deve sempre fare 'i giovani' o i 'figaccioni' e dire 'mitico' anche quando è fuori luogo???
L'unico che si può permettere, nella società odierna, di continuare a strillare 'miiiitico' a ogni piè sospinto è Homer Simpson, al quale -non me ne voglia- il Ministro Bondi un po' assomiglia.

E se poi il ministro vuol vedere come si fa a ribaltare un museo e farlo diventare il più importante del mondo...

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lunedì 6 luglio 2009

pensare in grande

lunedì 6 luglio 2009 0
... per i più piccoli.
Stavo sfrucugliando il web alla ricerca di un oggetto della collezione Magis Me Too pensata per i bimbi, e sono incappato in questo sito-blog molto bello (da oggi nella sidebar). E poi, da lì sono arrivato all'immagine a lato, a questo pazzo che per pubblicizzare una gamma di nuove tinte di intonaci e colori per la casa ha costruito delle case Bauhaus per bambole...

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giovedì 2 luglio 2009

Pietrancjnskaya

giovedì 2 luglio 2009 0
Inaugurata la nuova cripta di Padre Pio a S. Giovanni Rotondo.
Non so perchè, ma mi ricorda la metropolitana di Mosca (trovare tra le tre immagini seguenti quella della cripta)...







(pssst... altre immagini della Pietralcjnskaya QUI)

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venerdì 12 giugno 2009

riuso urbano

venerdì 12 giugno 2009 0
E' stata inaugurata la 'high line' di New York, un parco urbano lineare ricavato dal (sul) viadotto di una linea del metrò in disuso da decenni (un po' come la 'Promenade plantée' a Parigi); quanta differenza rispetto a questo (e fanno due riferimenti in poco tempo)...

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lunedì 1 giugno 2009

la città diffusa

lunedì 1 giugno 2009 0
Interessante puntata di Report ieri sera a proposito dello sviluppo urbanistico in Italia... e all'estero.
La trovate QUI in streaming.

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martedì 12 maggio 2009

il Partito della fetta di torta

martedì 12 maggio 2009 0
Io non sono per principio contrario all'Expo a Milano, così come sono sostanzialmente favorevole a qualsiasi iniziativa di respiro internazionale -associata a una accurata programmazione infrastrutturale- che faccia conoscere e dia lustro alla mia città e al territorio circostante (olimpiadi, eventuali campionati-mondiali-di-qualche-cosa, il 6 nazioni di rugby, il mondiale -se esiste- di cricket...).
Ma a questa Expo, faraonica e farragginosa in tempi di crisi mondiale, con una presenza di visitatori che reputo assolutamente sopravvalutata (26 milioni di visitatori; è come se mezz'Italia si spostasse da un posto ad un altro per qualche giorno), in mano al 'partito della fetta di torta' (se il pasticcere è della Compagnia delle Opere, la glassa è più gustosa; e la torta più grande), da fare in un terreno di privati (Ligresti & c.) che dopo ci possono costruire quello che vogliono come 'ricompensa' per aver 'prestato' il terreno temporaneamente, con un management che pesta i piedi come bimbi a scuola, dico NO.
Anche perchè reputo più interessante, a questo punto del percorso (ritardi cronici e disperata ricerca di fondi) la proposta di un gruppo di architetti che fa capo a Emilio Battisti e Paolo Deganello, per una Expo diffusa nella città, prendendo ad esempio quello che accade per il Salone del Mobile e il suo Fuorisalone.


Spendiamo quello che abbiamo (o quasi) per delle vere infrastrutture territoriali che rimarranno, e 'nebuliziamo' l'Expo nella città!

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giovedì 7 maggio 2009

La rivoluzione ha 90 anni

giovedì 7 maggio 2009 0
Avete fatto mente locale? Non quella d'Ottobre; ma la fondazione del Bauhaus.
Il Novecento delle arti non sarà più lo stesso! Grandi celebrazioni in Germania.

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mercoledì 6 maggio 2009

copriamo, copriamo!!!

mercoledì 6 maggio 2009 0
Allora, l'ultimo 'colpo di genio' della giunta milanese (e del suo assessore all'urbanistica Massaroli, area Compagnia delle Opere) è quella di voler coprire i binari delle Ferrovie Nord che corrono in trincea (larga una trentina di metri circa)... con abitazioni!

Invece altrove si opera in altro modo.

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lunedì 27 aprile 2009

le formichine e la piramide

lunedì 27 aprile 2009 3
Avere vent'anni... e non dimostrarli!
In verità il Louvre (inteso come museo) di anni ne ha più di 200 (aperto al pubblico nel 1793)... ma se c'è uno spartiacque nella sua storia è proprio il 1989, quando venne aperta la Pyramide e completato il progetto che va sotto il nome di 'grand Louvre'.
Certo, ora è inimmaginabile pensarlo com'era prima della piramide, che ha razionalizzato (e evidenziato) l'ingresso, che ora è centrale rispetto alle tre ali del palazzo, e che lo ha fatto diventare il museo più famoso del mondo.
Io me lo ricordo, nella fase 'pre': si accedeva da una scaletta posta sotto uno dei passaggi coperti che portano alla Senna, e c'era così poca gente che sembrava sempre chiuso, o un pachiderma addormentato in attesa della propria fine...
Certo, il parto del progetto è stato longo e difficoltoso, ma è stata anche una grandissima occasione per riverere tutta l'organizzazione museale, cosa esporre e cosa no, come disporre le opere, cosa restaurare... e poi la comunicazione (era pre-internet), l'auditorium, e infine la (discutibile, per me) apertura della grande galleria commerciale sotto il Carrousel (con la famosa piramide rovesciata che conclude 'il codice Da Vinci...).
Celebrazione in pompa magna, questo ventennale, nel museo e in città, ma anche in tivvù... Arte sabato sera ha dedicato l'intero palinsesto all'avvenimento, concluso con lo strepitoso documentario 'la ville Louvre', dove si possono vedere i 'dietro le quinte' di un'organizzazione che non lascia nulla al caso: dalle esercitazioni di pronto soccorso, alle buffe lezioni per gli inservienti di sala sull'uso corretto di un estintore; dalla scelta della disposizione delle opere in ogni singola sala al trasporto con argani e pulegge delle grandi tele, una fra tutte 'le nozze di Cana' del Veronese.
Documentario affascinante e grandioso e la cosa bella era proprio il fatto che non avesse commento: le scene eramo montate così, in presa diretta, e anche se uno non mastica di francese credo che il tutto fosse altrettanto interessante.

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update: non avevo mica visto che la Nanda aveva fatto un post sullo stesso argomento... e con lo 'stesso' titolo... tant'è, per evitare confusione e 'accuse di plagio' cambio il titolo :O
...anche perchè quello 'nuovo' rispecchia più del precedente l'argomento del post.

venerdì 24 aprile 2009

faccio cose, vedo gente

venerdì 24 aprile 2009 0
Il mobile... mobile; anzi, nomade.
Ieri, complice una straordinaria giornata di sole primaverile, ho deciso di fare un giro per il cosiddetto 'fuori-salone'.
Per chi non lo sapesse, è quella serie di eventi-installazioni (centinaia...) che fanno oramai da un decennio da corollario al Salone del Mobile di Milano: una ditta o scuola di design, ma anche singoli designers in proprio 'occupano' (oh, a caro prezzo, eh...) uno spazio della città per promuoversi, chi un capannone industriale intero, chi una porzione; chi invece un piccolissimo negozio affittato per l'occasione... il tutto in un fermento che mi ricorda sempre i giorni che precedono il Natale.

Oramai anche il 'fuori-salone', che era nato un po' anarchicamente e bohémien è diventato una vera e propria industria, e ci sono fior di società che di mestiere organizzano eventi e affittano gli spazi.
La parte della città più importante per questa serie di 'eventi' è oramai la Zona Tortona, che si sviluppa in tre o quattro strade intorno all'omonima via; una zona 'centrale' di Milano, a ridosso di uno scalo ferroviario sempre più in disarmo, fatta di capannoni industriali più o meno piccoli, laboratori, autorimesse, oramai dismessi e riconvertiti in spazi espositivi.
Girare per questo rosario di vie è oramai una 'tradizione' e tutte le realtà che contano vogliono esserci.
Per rimanere in metafore religiose, un giro in Zona Tortona è anche una via crucis: nel senso che è una sfacchinata terribile, chilometri a piedi, intervallati da decine di soste-stazioni; ogni venti metri c'è qualcosa da vedere-visitare (in un cortile, un piccolo capannone da scovare nelle a volte scarse indicazioni... addirittura in una vera fonderia che ancora funziona... ed è bello vedere l'incontro di sguardi tra lo studente coreano e il Cipputi in tuta blu...)... insomma croce e delizia per gli addetti del settore,ma anche luogo interessante per assoluti neofiti o 'ignoranti'... le cose sono talmente varie e a volte divertenti che è una via di mezzo tra un circo di strada e un happening artistico.
La cosa che mi piace di più è, appunto, l'atmosfera che vi si respira: migliaia di studenti, semplici curiosi e affermati designers si aggirano per la strada come dei bambini alle giostre, e dico ciò non con ironia o disprezzo, ma con assoluta convinzione.
E trovo impressionante il fatto che migliaia di 'giovani' si riversino a Milano dai quattro angoli del globo e ne facciano -per una settimana- un luogo fantastico, nel quale si scambiano idee, ci si incontra, si amoreggia (perchè no?)... il tutto pagato di tasca propria! Cioè, è come se io decidessi una volta all'anno di andare per quattro giorni chessò, a Buenos Aires, per vedere un po' l'aria che tira...
Ecco, la lezione da trarre è che quando si vuole, in Italia, si riesce a 'fare sistema' con pochissime risorse (l'esempio 'zona tortona' è lampante; ora è un Marchio, una società, un centro stampa, un'istituzione del settore, laddove prima erano i singoli che si promuovevano).

Un paradosso simile avviene anche per la moda, quella alta; le singole 'maisons' si accaparrano gli spazi industriali dismessi per portare lì i loro quartieri generali, senza dover aspettare le 'istituzioni'.
A Milano stanno costruendo la 'cittadella della moda' dove vorrebbero convincere le grandi firme a trasferire uffici e ateliers e teatri di posa e di sfilata... ma perchè Armani per esempio dovrebbe rinunciare al suo spazio, che si è fatto lui, come vuole lui, dove vuole lui (anche lui fa parte di Zona Tortona...) e deve andare dove vogliono loro?
Perche Prada dovrebbe rinunciare a un fantastico isolato indistriale nella zona sud di Milano (dierto a casa mia...) dove fare uffici, teatro di posa e Fondazione d'arte contemporanea, per andare dove vogliono loro? Il tragico è che le istituzioni non hanno ancora capito che è oramai difficile governare 'fisicamente' gli eventi in una società 'liquida'... la rete è dappertutto, in tutti i sensi... si devono governare i processi, non il mattone!

Tre cose interessanti che ho visto ieri:
1) Due giovani designers inglesi (credo) che producono i propri oggetti...
ironici e interessanti
2) una piccola ditta di mobili olandese che produce oggetti e complementi rigorosi ma ludici, spesso usando in modo sapiente il fuori-scala e il colore.
3) un ragazzo olandese che lavora con il vetro.

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