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mercoledì 1 settembre 2010
martedì 23 febbraio 2010
a volte ritornano
martedì 23 febbraio 2010
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Stessa spiaggia, stesso mare... anche stesso periodo, il Carnevale Ambrosiano.
Le diapo QUI (no, le diapo no...)
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notizie dalla città di M
mercoledì 10 febbraio 2010
... e io mi faccio il triciclo
mercoledì 10 febbraio 2010
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In questo blog non si trovano altro che poggia-iPod, carica-iPod, Speakers-iPod... o gingilli tecnologici (cellulari, auricolari, palmari)... o veicoli dalle 2 alle mille ruote, passando, ovvio, per le tre; ma sono fondalmentalmente tutte minchiate...
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venerdì 18 dicembre 2009
la filigrana, la filigrana...
venerdì 18 dicembre 2009
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lunedì 21 settembre 2009
l'arte illuminata
lunedì 21 settembre 2009
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Ora, la 'scusa' è quella del risparmio energetico; ma le voci al riguardo sono contrastanti.
In primo luogo pare (pare) che per essere veramente risparmiose debbano sempre rimanere accese, almeno quelle che vengono utilizzate spesso (tipo in cucina o in bagno), a causa dello 'spunto' di accensione, che 'consuma' tantissima energia (un po' come i tram di ultima generazione...).
Poi c'è il problema dello smaltimento: dal momento che hanno decine di componenti diversi (tra cui il mercurio, poco ma ce n'è), dove e come vanno riciclate???
In ultimo c'è il problema (relativo, trattasi di 'culturame'...) delle opere d'arte e delle installazioni moderne fatte con lampadine e neon... ne parlava con grande interesse Metropolis, trasmissione culturale di Arte sabato scorso; i musei stanno patendo questo bando, e per il momento fanno grandi scorte di lampadine per permettere ai visitatori di 'vedere' le opere come sono state create: cioè accese (e con le lampadine giuste, di voltaggio e forma).
Analoga situazione per i musei di design? Non proprio, dal momento che le lampade esposte sono solitamente sì con lampadina, ma non necessariamente (anzi, praticamente mai) accesa.
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lunedì 27 luglio 2009
la Svizzera nel mondo
lunedì 27 luglio 2009
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Maledetti (tutti e quattro)... spesso mi costringete ad andare a letto tardi, visto che le cose interessanti le passate dalle 23 in poi... come l'altra sera su Arte, documentario-ritratto su El Cordobès, torero-mito-icona della tauromachìa sotto Franco. A volte invece la programmazione è più 'felice', come per il caso del documentario intrigante e ben fatto su Current tv venerdì scorso alle 21, dal titolo 'Helvetica' e che tratta dell'invenzione del carattere tipografico moderno per eccellenza. Lo ripassano martedì alle 19,30 (domani)... guardatelo, programmatevelo, registratelo... eccezionale; farete come me, girerete per la città alla ricerca dell'Helvetica, e la comunicazione non sarà più la stessa.
Nella figura, una 'tavola periodica dei caratteri tipografici', che illustra i 100 fonts più famosi e usati nel mondo... ovviamente l'Helvetica figura al primo posto, come l'idrogeno nella tavola periodica degli elementi...
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giovedì 23 luglio 2009
tutti i colori del Capitale
giovedì 23 luglio 2009
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mercoledì 22 luglio 2009
tutti i colori della birra
mercoledì 22 luglio 2009
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lunedì 6 luglio 2009
pensare in grande
lunedì 6 luglio 2009
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Stavo sfrucugliando il web alla ricerca di un oggetto della collezione Magis Me Too pensata per i bimbi, e sono incappato in questo sito-blog molto bello (da oggi nella sidebar). E poi, da lì sono arrivato all'immagine a lato, a questo pazzo che per pubblicizzare una gamma di nuove tinte di intonaci e colori per la casa ha costruito delle case Bauhaus per bambole...
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mercoledì 17 giugno 2009
c'era una volta il circo
mercoledì 17 giugno 2009
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(per vederne di più andate nella pagina della Library of Congress e nella quiery digitate: 'circus posters')
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mercoledì 10 giugno 2009
entomologia domestica
mercoledì 10 giugno 2009
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mercoledì 27 maggio 2009
surviving design
mercoledì 27 maggio 2009
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E' uscito un libro con una raccolta di oggetti di riciclo realizzati dai detenuti di San Vittore per l'uso quotidiano (loro); presentato ieri in Feltrinelli da Ale e Franz.
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giovedì 7 maggio 2009
La rivoluzione ha 90 anni
giovedì 7 maggio 2009
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Avete fatto mente locale? Non quella d'Ottobre; ma la fondazione del Bauhaus.
Il Novecento delle arti non sarà più lo stesso! Grandi celebrazioni in Germania.
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Il Novecento delle arti non sarà più lo stesso! Grandi celebrazioni in Germania.
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mercoledì 29 aprile 2009
Compasso d'oro
mercoledì 29 aprile 2009
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'[...] perché non apprezzare il fatto che il maiale era un bel simbolo dell'equilibrio, pur difficile ed estenuante, ma prodigioso, tra uomo e natura?
Rappresentava un successo dell'ingegno umano applicato in maniera sostenibile al mondo naturale, che ben incarnava concetti molto attuali come riciclo, riuso, sobrietà, sintonia con le stagioni, approccio sistemico. Tanto che, a ben pensarci, il maiale era proprio un bell'esempio di design. Oggi che il design ragiona fortemente su questi temi invece non lo è più [...]'
Il porco, Compasso d'oro alla carriera...
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venerdì 24 aprile 2009
faccio cose, vedo gente
venerdì 24 aprile 2009
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Il mobile... mobile; anzi, nomade.
Ieri, complice una straordinaria giornata di sole primaverile, ho deciso di fare un giro per il cosiddetto 'fuori-salone'.
Per chi non lo sapesse, è quella serie di eventi-installazioni (centinaia...) che fanno oramai da un decennio da corollario al Salone del Mobile di Milano: una ditta o scuola di design, ma anche singoli designers in proprio 'occupano' (oh, a caro prezzo, eh...) uno spazio della città per promuoversi, chi un capannone industriale intero, chi una porzione; chi invece un piccolissimo negozio affittato per l'occasione... il tutto in un fermento che mi ricorda sempre i giorni che precedono il Natale.
Oramai anche il 'fuori-salone', che era nato un po' anarchicamente e bohémien è diventato una vera e propria industria, e ci sono fior di società che di mestiere organizzano eventi e affittano gli spazi.
La parte della città più importante per questa serie di 'eventi' è oramai la Zona Tortona, che si sviluppa in tre o quattro strade intorno all'omonima via; una zona 'centrale' di Milano, a ridosso di uno scalo ferroviario sempre più in disarmo, fatta di capannoni industriali più o meno piccoli, laboratori, autorimesse, oramai dismessi e riconvertiti in spazi espositivi.
Girare per questo rosario di vie è oramai una 'tradizione' e tutte le realtà che contano vogliono esserci.
Per rimanere in metafore religiose, un giro in Zona Tortona è anche una via crucis: nel senso che è una sfacchinata terribile, chilometri a piedi, intervallati da decine di soste-stazioni; ogni venti metri c'è qualcosa da vedere-visitare (in un cortile, un piccolo capannone da scovare nelle a volte scarse indicazioni... addirittura in una vera fonderia che ancora funziona... ed è bello vedere l'incontro di sguardi tra lo studente coreano e il Cipputi in tuta blu...)... insomma croce e delizia per gli addetti del settore,ma anche luogo interessante per assoluti neofiti o 'ignoranti'... le cose sono talmente varie e a volte divertenti che è una via di mezzo tra un circo di strada e un happening artistico.
La cosa che mi piace di più è, appunto, l'atmosfera che vi si respira: migliaia di studenti, semplici curiosi e affermati designers si aggirano per la strada come dei bambini alle giostre, e dico ciò non con ironia o disprezzo, ma con assoluta convinzione.
E trovo impressionante il fatto che migliaia di 'giovani' si riversino a Milano dai quattro angoli del globo e ne facciano -per una settimana- un luogo fantastico, nel quale si scambiano idee, ci si incontra, si amoreggia (perchè no?)... il tutto pagato di tasca propria! Cioè, è come se io decidessi una volta all'anno di andare per quattro giorni chessò, a Buenos Aires, per vedere un po' l'aria che tira...
Ecco, la lezione da trarre è che quando si vuole, in Italia, si riesce a 'fare sistema' con pochissime risorse (l'esempio 'zona tortona' è lampante; ora è un Marchio, una società, un centro stampa, un'istituzione del settore, laddove prima erano i singoli che si promuovevano).
Un paradosso simile avviene anche per la moda, quella alta; le singole 'maisons' si accaparrano gli spazi industriali dismessi per portare lì i loro quartieri generali, senza dover aspettare le 'istituzioni'.
A Milano stanno costruendo la 'cittadella della moda' dove vorrebbero convincere le grandi firme a trasferire uffici e ateliers e teatri di posa e di sfilata... ma perchè Armani per esempio dovrebbe rinunciare al suo spazio, che si è fatto lui, come vuole lui, dove vuole lui (anche lui fa parte di Zona Tortona...) e deve andare dove vogliono loro?
Perche Prada dovrebbe rinunciare a un fantastico isolato indistriale nella zona sud di Milano (dierto a casa mia...) dove fare uffici, teatro di posa e Fondazione d'arte contemporanea, per andare dove vogliono loro? Il tragico è che le istituzioni non hanno ancora capito che è oramai difficile governare 'fisicamente' gli eventi in una società 'liquida'... la rete è dappertutto, in tutti i sensi... si devono governare i processi, non il mattone!
Tre cose interessanti che ho visto ieri:
1) Due giovani designers inglesi (credo) che producono i propri oggetti... ironici e interessanti
2) una piccola ditta di mobili olandese che produce oggetti e complementi rigorosi ma ludici, spesso usando in modo sapiente il fuori-scala e il colore.
3) un ragazzo olandese che lavora con il vetro.
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Ieri, complice una straordinaria giornata di sole primaverile, ho deciso di fare un giro per il cosiddetto 'fuori-salone'.
Per chi non lo sapesse, è quella serie di eventi-installazioni (centinaia...) che fanno oramai da un decennio da corollario al Salone del Mobile di Milano: una ditta o scuola di design, ma anche singoli designers in proprio 'occupano' (oh, a caro prezzo, eh...) uno spazio della città per promuoversi, chi un capannone industriale intero, chi una porzione; chi invece un piccolissimo negozio affittato per l'occasione... il tutto in un fermento che mi ricorda sempre i giorni che precedono il Natale.
Oramai anche il 'fuori-salone', che era nato un po' anarchicamente e bohémien è diventato una vera e propria industria, e ci sono fior di società che di mestiere organizzano eventi e affittano gli spazi.
La parte della città più importante per questa serie di 'eventi' è oramai la Zona Tortona, che si sviluppa in tre o quattro strade intorno all'omonima via; una zona 'centrale' di Milano, a ridosso di uno scalo ferroviario sempre più in disarmo, fatta di capannoni industriali più o meno piccoli, laboratori, autorimesse, oramai dismessi e riconvertiti in spazi espositivi.
Girare per questo rosario di vie è oramai una 'tradizione' e tutte le realtà che contano vogliono esserci.
Per rimanere in metafore religiose, un giro in Zona Tortona è anche una via crucis: nel senso che è una sfacchinata terribile, chilometri a piedi, intervallati da decine di soste-stazioni; ogni venti metri c'è qualcosa da vedere-visitare (in un cortile, un piccolo capannone da scovare nelle a volte scarse indicazioni... addirittura in una vera fonderia che ancora funziona... ed è bello vedere l'incontro di sguardi tra lo studente coreano e il Cipputi in tuta blu...)... insomma croce e delizia per gli addetti del settore,ma anche luogo interessante per assoluti neofiti o 'ignoranti'... le cose sono talmente varie e a volte divertenti che è una via di mezzo tra un circo di strada e un happening artistico.
La cosa che mi piace di più è, appunto, l'atmosfera che vi si respira: migliaia di studenti, semplici curiosi e affermati designers si aggirano per la strada come dei bambini alle giostre, e dico ciò non con ironia o disprezzo, ma con assoluta convinzione.
E trovo impressionante il fatto che migliaia di 'giovani' si riversino a Milano dai quattro angoli del globo e ne facciano -per una settimana- un luogo fantastico, nel quale si scambiano idee, ci si incontra, si amoreggia (perchè no?)... il tutto pagato di tasca propria! Cioè, è come se io decidessi una volta all'anno di andare per quattro giorni chessò, a Buenos Aires, per vedere un po' l'aria che tira...
Ecco, la lezione da trarre è che quando si vuole, in Italia, si riesce a 'fare sistema' con pochissime risorse (l'esempio 'zona tortona' è lampante; ora è un Marchio, una società, un centro stampa, un'istituzione del settore, laddove prima erano i singoli che si promuovevano).
Un paradosso simile avviene anche per la moda, quella alta; le singole 'maisons' si accaparrano gli spazi industriali dismessi per portare lì i loro quartieri generali, senza dover aspettare le 'istituzioni'.
A Milano stanno costruendo la 'cittadella della moda' dove vorrebbero convincere le grandi firme a trasferire uffici e ateliers e teatri di posa e di sfilata... ma perchè Armani per esempio dovrebbe rinunciare al suo spazio, che si è fatto lui, come vuole lui, dove vuole lui (anche lui fa parte di Zona Tortona...) e deve andare dove vogliono loro?
Perche Prada dovrebbe rinunciare a un fantastico isolato indistriale nella zona sud di Milano (dierto a casa mia...) dove fare uffici, teatro di posa e Fondazione d'arte contemporanea, per andare dove vogliono loro? Il tragico è che le istituzioni non hanno ancora capito che è oramai difficile governare 'fisicamente' gli eventi in una società 'liquida'... la rete è dappertutto, in tutti i sensi... si devono governare i processi, non il mattone!
Tre cose interessanti che ho visto ieri:
1) Due giovani designers inglesi (credo) che producono i propri oggetti... ironici e interessanti
2) una piccola ditta di mobili olandese che produce oggetti e complementi rigorosi ma ludici, spesso usando in modo sapiente il fuori-scala e il colore.
3) un ragazzo olandese che lavora con il vetro.
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giovedì 23 aprile 2009
la cucina è servita...
giovedì 23 aprile 2009
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In piena settimana di Salone del mobile di Milano, guardate questo...
(non siate pigri, muovete il mouse fino a far ruotare l'immagine...)
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martedì 7 aprile 2009
lasciare il segno
martedì 7 aprile 2009
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Bel progetto per un concorso di idee sulla diffusione dell'uso della bici in città: lasciare una scia colorata di polvere di gesso 'spalmata' sulla ruota in movimento con un semplice apparecchietto


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lunedì 9 marzo 2009
lunedì 2 marzo 2009
crema catalana
lunedì 2 marzo 2009
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Per la serie dei 'ma perchè...' (inaugurata con questo post 'olandese'), vi presento oggi un gruppo di catalani che fanno giochi 'da strada' con materiali di riciclo: si chiamano GUIXOT DE 8 e sono geniali.

A Milano, in occasione della loro pacifica 'invasione' carnascialesca
slideshow delle foto che ho fatto sabato scorso in Piazza Mercanti
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ma perchè...
martedì 24 febbraio 2009
White House???
martedì 24 febbraio 2009
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