We will walk, on the land - We will breathe, of the air - We will drink, from the stream - We will live... hold the line, hold the line... hold the line
Gli USA sono un grande paese; ma ogni qualvolta leggo delle assurde puntualizzazioni che vengono fatte ai cittadini-abitanti (del genere: 'vietato inserire animali vivi nel micro-onde' o 'siete un terrorista?'), penso che in realtà i bamboccioni-bambinoni siano loro, e che li si debba sempre tenere per la manina, chè sennò si fanno male. E comunque, per questa cosa QUI, peggio per loro (vabbè che fa male alla salute, ma forse non è il caso di equipararlo al Semtex...)
nella foto: un viaggiatore della business-class durante il body-scanning in aeroporto
Sabato sera, terza serata (ventitrè e quaranta circa), interno notte: zapping svogliato televisivo pre-nanna... Siccome so che esiste l'ultima spiaggia, e si chiama Arte, mi sintonizzo e rimango incollato (a bocca aperta) per mezz'ora. Trasmissione di filosofia (filosofia, filosofia!!!), in questo caso lezione-'chiacchierata' su lingua e linguaggio. Qui sotto un 'bonus' della puntata:
(E QUI, per -soli- 7 giorni a partire da oggi, la puntata intera) (update: oggi, 11 febbraio, è ancora visionabile...)
Poi esco dal decoder Sky e la tivvù si sintonizza in automatico su Rai1; Maurizio Costanzo. Fine del sogno.
Prossimamente (spero prestissimo, magari anche da noi in lingua originale...) l'attesissimo film di Joann Sfar(grande fumettista) sulla vita di Gainsbourg; a detta di alcuni, scommessa riuscitissima. Lui è più vero del vero, impressionante.
Certe volte mi chiedo chi è il copy e spin-doctor della comunicazione del PD. Dopo la molletta delle primarie, il pomolo del cambio... che tra l'altro ha tanto l'aspetto di un cambio di grande berlina o SUV, con quella sesta marcia... mah.
voster semper voster
p.s. tralasciamo il fatto che poi per cambiare veramente bisognerebbe anche cambiare candidato, non riciclare un trombato di lusso (lo so, con la mia assenza dell'anno scorso ho contribuito a non rieleggerlo in provincia, ma con le sue sparate dell'ultimo periodo contro campi rom, immigrati e per la riabilitazione di Craxi, non mi cruccio più tanto...).
Con queste scarne parole della madre, il mondo (francofono, francofilo) viene a conoscenza della morte di Mano Solo. Ultimo (in ordine di tempo) di quella straordinaria scuola di 'chansonniers', Mano Solo(nato Cabut, figlio di quell'altro monumento della cultura francese che risponde allo pseudonimo di Cabu, uno dei più grandi vignettisti viventi) ha cantato la disperazione, la solitudine, la malattia (la propria, l'AIDS), la malinconia 'degli ultimi', con una voce graffiante più di un coltello, le parole più incisive di un bisturi. Ma come i grandi del passato ha saputo anche essere tenero, dolce e profondamente innamorato della vita, e della sua Parigi. L'ho scoperto (e amato) quando, nel novantaquattro, è diventato un caso con il suo primo 'la marmaille nue' dove sono già presenti tutti gli aspetti che lo hanno reso grande. Un omaggio qui sotto:
E QUI invece un elogio funebre su Le Monde con diversi video.
L'unico commento che mi viene alla sconvolgente situazione di Rosarno è affidato alle parole e alla voce di Billie Holyday:
STRANGE FRUIT Southern trees bear a strange fruit, Blood on the leaves and blood at the root, Black bodies swinging in the southern breeze, Strange fruit hanging from the poplar trees.
Pastoral scene of the gallant south, The bulging eyes and the twisted mouth, Scent of magnolia, sweet and fresh, Then the sudden smell of burning flesh.
Here is fruit for the crows to pluck, For the rain to gather, for the wind to suck, For the sun to rot, for the trees to drop, Here is a strange and bitter crop.
STRANO FRUTTO Gli alberi del sud hanno uno strano frutto, Sangue sulle foglie e sangue alle radici, Corpi neri oscillano nella brezza del sud, Uno strano frutto appeso ai pioppi.
Scena pastorale del prode sud, Gli occhi sporgenti e le bocche contorte, Profumo di magnolia, dolce e fresco, Poi l’improvviso odore di carne che brucia.
Ecco il frutto che i corvi beccano, Che la pioggia coglie, che il vento succhia, Che il sole fa marcire, che gli alberi fanno cadere, Ecco un raccolto strano e amaro.
Sarà la deformazione della 'formazione' (scusate il gioco di parole, ma mi è venuto così...), nel senso che avendo fatto una tesi di laurea about la metropolitana (di Milano e Parigi) e sulle ricadute che ha sulla vita quotidiana di ognuno, ogni cosa tocchi l'argomento mi fa drizzare le antenne.
A partire dalla grafica delle mappe, storiche e non (d'altronde, se ci fosse stata la facoltà di geografia -un mio pallino- in Italia, forse mi sare iscritto lì invece che ad architettura). E' una moda di questi ultimi anni il voler riprendere lo stile delle mappe della metropolitana con tutte le sue implicazioni, linee (tematiche o argomenti specifici), stazioni di corrispondenza (interrelazioni fra di loro) eccetera,per fare infografica. Il primo esempio (molto bello) che ho incontrato è quello della Royal Shakespeare Company, con la resa grafica del teatro del bardo... Ma poi molte altre se ne trovano in giro (per esempio QUI c'è un buon campionario). Ce n'è anche una per il cinema. Ma una delle mie preferite è la riproposizione (molto poetica) della mappa del metrò di Parigi come fosse un cielo stellato... e, come si dice in francese, 'la boucle est bouclée'.
E' ufficiale: è un pazzo. Il MoMa di NY celebra il genio di Tim Burtoncon una antologica fatta di spezzoni video, memorabilia dei set, disegni, scritti, schizzi... In attesa del suo Alice nel Paese delle Meraviglie (in post-produzione). Un sunto della sua pazzìa QUI. Visita interattiva alla mostra del MoMa QUI. Qui sotto invece il promo disegnato (da Tim stesso) per la mostra.
voster semper voster
p.s. il riferimento al titolo (per chi non lo avesse capito) è a 'Frengo e stop' di Antonio Albanese, quando parlava del suo amico 'Frensis' che si era fumato, per l'appunto, anche il nero di seppia...
Dopo la querelle su una via da intitolare a Bettino a Milano, tuuuuutti a incensare l'ex capo a dieci anni dalla morte (in esilio, mi sembra doveroso specificare); Tognoli, vecchia quercia del socialismo (craxiante) milanese, sindaco per un decennio (prima che venisse eletto il cognato del capo) parla di anni Ottanta, e straparla a proposito di debito pubblico. Per onor di cronaca, vedere il rapporto della Banca d'Italia (non ci capisco nulla, ma i grafici sono di facile lettura).
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